Non so se apprezzare di più le parole o i comportamenti di Publio Rutilio; infatti in entrambi è presente una forza d'animo egualmente degna di ammirazione Essendosi P. Rutilio opposto ad una richiesta ingiusta di un certo amico, ed avendogli costui detto, oltremodo indignato: "A che mi serve dunque la tua amicizia, se non fai quanto ti chiedo?" rispose: "Al contrario a cosa serve a me (la tua amicizia), se a causa tua sto per commettere qualcosa di disonesto?" La sua azione fu conforme alle (sue) parole, poiché fu riconosciuto colpevole...
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