Cicerone ricorda luminosi esempio di coraggio - versione

Messaggioda Gimmi12345 » 14 gen 2010, 14:11

Ciao a tutti!
Oggi mi servirebbe la versione " Cicerone ricorda luminosi esempio di coraggio", di Latino a Colori, p. 192 es.20

La prima riga è: Civis Romanus sum, Roma patriae est mihi ac multa virtutis exempla civitas mea orbi ostendit
l'ultima riga è:Ibi paucos menses mansit et Romam revertit victor

Gimmi12345

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Messaggioda Gimmi12345 » 14 gen 2010, 14:26

Se la faccio, te la posso lasciare qui?

Gimmi12345

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Messaggioda giada » 14 gen 2010, 14:28

si dai coì la correggo bravo

però non ho il testo latino dovresti metterlo

giada

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Messaggioda Gimmi12345 » 14 gen 2010, 14:32

Civis Romanus sum, Roma patriae est mihi ac multa virtutis exempla civitas mea orbi ostendit. C. Mucius, vir mirae virtutis, souls in castra Porsennae venit: tyrannus a multis militibus ac satellitibus defendebatur et Mucius multas horas in tenebris nocte latuit et expetavit, proposita sibi morte.
P. Decius primum pater, post paucos annos patria virtute praeditus filius, vitam saluti victoriaeque populi Romani devoverunt: publica laude moti, mortem in bello aequis animis oppetiverunt.
Ex hac civitate venit pater amici mei M. Crassi, vir magni animi, qui vitam sica exhausit suam ac hosti cadaver suum tantum reliquit.
C. Marius ultima senectute hostes audacia vitavit: primum corpus paludibus demersit, deinde apud miseros homines Minturnarum misericordiam petivit, inde navigio perparvo a terris discessit ac in oras Africae desertas pervenit.
Ibi paucos menses mansit et Romam revertit victor

A presto con la trad ;)


Gimmi12345

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Messaggioda Gimmi12345 » 14 gen 2010, 15:02

Ecco qui giada, un grazie in anticipo

Civis Romanus sum, Roma patriae *** est mihi ac multa virtutis exempla civitas mea orbi ostendit. C. Mucius, vir mirae virtutis, souls in castra Porsennae venit: tyrannus a multis militibus ac satellitibus defendebatur et Mucius multas horas in tenebris nocte latuit et expetavit, proposita sibi morte.
P. Decius primum pater, post paucos annos patria virtute praeditus filius, vitam saluti victoriaeque populi Romani devolverunt: publica laude moti, mortem in bello aequis animis oppetiverunt.
Ex hac civitate venit pater amici mei M. Crassi, vir magni animi, qui vitam sica exhausit suam ac hosti cadaver suum tantum reliquit.
C. Marius ultima senectute hostes audacia vitavit: primum corpus paludibus demersit, deinde apud miseros homines Minturnarum misericordiam petivit, inde navigio perparvo a terris discessit ac in oras Africae desertas pervenit.
Ibi paucos menses mansit et Romam revertit victor

Io sono un cittadino romano, Roma è la mia patria e la mia cittadinanza (mettiamo cittadinanza e non città visto che poi andiamo a parlare di cittadini virtuosi comunque non era errore) mostra al mondo molti esempi di coraggio (di virtù questo perchè è nota la VIRTUS dei cittadini romani che si chiama così ancora oggi anche se coraggio comunque va bene).
C. Muzio, uomo di ammirabile coraggio, si dirige da solo verso l'accampamento di Porsenna: il tiranno (era) veniva difeso da molti soldati e guardie del corpo e Muzio si nascose per molte ore durante la notte nelle tenebre e aspettò, pur davanti alla possibilità di morire posta innanzi a se la morte (ablativo assoluto).
Per primo P. Decio padre, (sott.poi) pochi anni dopo il figlio dotato della (stessa) virtù paterna offrirono in voto la(loro) vita per la salvezza e per la vittoria del popolo romano:


corretta fin qui a breve il resto scusami ma devo lasciare un attimo

spinti da un pubblico riconoscimento, affrontarono la morte nella guerra con animo sereno.
Da questa città venne il padre del mio amico M. Crasso, uomo di grande animo, si tolse la sua vita con un pugnale e lasciò soltanto il suo corpo al nemico.
Alla fine della vecchiaia C. Mario evitò i nemici con coraggio: immerse il primo corpo nelle paludi, poi chiese la misericordia presso i miseri uomini di Minturno, quindi partì dalle terre con una piccolissima barca e arrivò nelle spiagge dell'Africa.
Lì rimase per pochi mesi e tornò a Roma vittorioso

*** mi chiedo perchè qui non è patria ma patriae


Gimmi12345

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Messaggioda giada » 14 gen 2010, 15:32

[quote="Gimmi12345"]Ecco qui giada, un grazie in anticipo

Civis Romanus sum, Roma patriae *** est mihi ac multa virtutis exempla civitas mea orbi ostendit. C. Mucius, vir mirae virtutis, souls in castra Porsennae venit: tyrannus a multis militibus ac satellitibus defendebatur et Mucius multas horas in tenebris nocte latuit et expetavit, proposita sibi morte.
P. Decius primum pater, post paucos annos patria virtute praeditus filius, vitam saluti victoriaeque populi Romani devolverunt: publica laude moti, mortem in bello aequis animis oppetiverunt.
Ex hac civitate venit pater amici mei M. Crassi, vir magni animi,

qui vitam sica exhausit suam ac hosti cadaver suum tantum reliquit.
C. Marius ultima senectute hostes audacia vitavit: primum corpus paludibus demersit, deinde apud miseros homines Minturnarum misericordiam petivit, inde navigio perparvo a terris discessit ac in oras Africae desertas pervenit.
Ibi paucos menses mansit et Romam revertit victor

Io sono un cittadino romano, Roma è la mia patria e la mia cittadinanza (mettiamo cittadinanza e non città visto che poi andiamo a parlare di cittadini virtuosi comunque non era errore) mostra al mondo molti esempi di coraggio (di virtù questo perchè è nota la VIRTUS dei cittadini romani che si chiama così ancora oggi anche se coraggio comunque va bene).
C. Muzio, uomo di ammirabile coraggio, si dirige da solo verso l'accampamento di Porsenna: il tiranno (era) veniva difeso da molti soldati e guardie del corpo e Muzio si nascose per molte ore durante la notte nelle tenebre e aspettò, pur davanti alla possibilità di morire posta innanzi a se la morte (ablativo assoluto).
Per primo P. Decio padre, (sott.poi) pochi anni dopo il figlio dotato della (stessa) virtù paterna offrirono in voto la(loro) vita per la salvezza e per la vittoria del popolo romano:


corretta fin qui a breve il resto scusami ma devo lasciare un attimo

spinti da un pubblico riconoscimento, affrontarono la morte nella guerra con animo sereno (anche se io metterei non sereno ma pari cioè padre e figlio allo stesso pari).

Da questa città venne il padre del mio amico M. Crasso, uomo di grande animo, CHE si tolse la sua vita con un pugnale e lasciò soltanto il suo corpo al nemico.
Alla fine della vecchiaia C. Mario evitò i nemici con coraggio: immerse dapprima corpo nelle paludi, poi chiese la misericordia presso i miseri uomini di Minturno, quindi partì dalle terre con una piccolissima barca e arrivò nelle spiagge deserte dell'Africa.Lì rimase per pochi mesi e tornò a Roma vittorioso

*** mi chiedo perchè qui non è patria ma patriae



giada

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Messaggioda Gimmi12345 » 14 gen 2010, 15:42

Gimmi12345

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Messaggioda giada » 14 gen 2010, 16:45

Ecco qua poca roba comunque

Civis Romanus sum, Roma patriae *** est mihi ac multa virtutis exempla civitas mea orbi ostendit. C. Mucius, vir mirae virtutis, souls in castra Porsennae venit: tyrannus a multis militibus ac satellitibus defendebatur et Mucius multas horas in tenebris nocte latuit et expetavit, proposita sibi morte.
P. Decius primum pater, post paucos annos patria virtute praeditus filius, vitam saluti victoriaeque populi Romani devolverunt: publica laude moti, mortem in bello aequis animis oppetiverunt.
Ex hac civitate venit pater amici mei M. Crassi, vir magni animi,

qui vitam sica exhausit suam ac hosti cadaver suum tantum reliquit.
C. Marius ultima senectute hostes audacia vitavit: primum corpus paludibus demersit, deinde apud miseros homines Minturnarum misericordiam petivit, inde navigio perparvo a terris discessit ac in oras Africae desertas pervenit.
Ibi paucos menses mansit et Romam revertit victor

Io sono un cittadino romano, Roma è la mia patria e la mia cittadinanza (mettiamo cittadinanza e non città visto che poi andiamo a parlare di cittadini virtuosi comunque non era errore) mostra al mondo molti esempi di coraggio (di virtù questo perchè è nota la VIRTUS dei cittadini romani che si chiama così ancora oggi anche se coraggio comunque va bene).
C. Muzio, uomo di ammirabile coraggio, si dirige da solo verso l'accampamento di Porsenna: il tiranno (era) veniva difeso da molti soldati e guardie del corpo e Muzio si nascose per molte ore durante la notte nelle tenebre e aspettò, pur davanti alla possibilità di morire posta innanzi a se la morte (ablativo assoluto).
Per primo P. Decio padre, (sott.poi) pochi anni dopo il figlio dotato della (stessa) virtù paterna offrirono in voto la(loro) vita per la salvezza e per la vittoria del popolo romano:



spinti da un pubblico riconoscimento, affrontarono la morte nella guerra con animo sereno (anche se io metterei non sereno ma pari cioè padre e figlio allo stesso pari).

Da questa città venne il padre del mio amico M. Crasso, uomo di grande animo, CHE si tolse la sua vita con un pugnale e lasciò soltanto il suo corpo al nemico.
Alla fine della vecchiaia C. Mario evitò i nemici con coraggio: immerse dapprimail corpo nelle paludi, poi chiese la misericordia presso i miseri uomini di Minturno, quindi partì dalle terre con una piccolissima barca e arrivò nelle spiagge deserte dell'Africa.Lì rimase per pochi mesi e tornò a Roma vittorioso


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