roma accoglie riti stranieri

Messaggioda aceofheart » 11 nov 2008, 17:23

TITOLO: ROMA ACCOGLIE RITI STRANIERI. AUTORE: VALERIO MASSIMO. LIBRO: LECTIO FACILIOR 2. INIZIO: RES NOVA AUDITU:........ FINE: QUONIAM SACRA EIUS INDE ORTA ESSE CREDEBANT

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Messaggioda giada » 11 nov 2008, 17:37

INIZIO: Res nova auditu: tanta cura antiquis Romanis non solum servandae sed etiam amplificandae religionis fuit, ut, ... ........ FINE: Quoniam sacra eius inde orta esse credebant

La cosa era nuova all'ascolto: gli antichi Romani ebbero una tanto grande preoccupazione non solo nel conservare ma anche nell'ampliare la loro religione, che, essendo al tempo Roma assai fiorente e ricca, dieci figli di principi secondo la decisione del senato erano consegnati ai singoli popoli dell'Etruria per ricevere la disciplina dei riti sacri. Alla città di Velia invero i Romani chiesero un sacerdote di nome Callifana per celebrare il culto di Cerere, affinché non mancasse un sacerdote esperto degli antichi riti della Dea. Avendo essi in città un bellissimo tempio di Costei, i nostri antenati, ammoniti durante il tumulto graccano dai libri Sibillini di placare la antichissima Cerere, mandarono i decemviri a Enna per propiziarsela, perché credevano che i Suoi riti sacri fossero nati colà.

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Messaggioda giada » 4 giu 2014, 7:40

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