Fiere parole di un comandante nemico

Clara ea victoria fuit, captaque uxor...et fratribus tribuit.

Tale vittoria fu famosa, e fu catturata la moglie e la figlia di Carataco e i fratelli furono ricevuti in resa. Egli stesso, avendo chiesto fiducia alla regina dei briganti, fu incatenato e fu consegnato ai vincitori e fu condotto a Roma per essere decapitato.

Importava molto a tutti i cittadini e senatori conoscere in base alla vista (visivamente) Carataco, che era stimato moltissimo e la fama di costui, diffusa per le isole e le province più vicine, divagò anche per l'Italia. Effettivamente il popolo fu chiamato come ad un insigne spettacolo: Carataco non ricercando misericordia né con il volto dimesso né con le parole, non appena si fermò dinanzi al tribunale, tra le altre cose, disse:

"La mia sorte imminente com'è repellente per me, così è magnifica per te. Ho avuto cavalli, armi, risorse: perché ci si meraviglia, se ho lasciato malvolentieri andare tali cose? Infatti, se voi volete avere il comando su tutti, ne consegue che tutti accettino la schiavitù? È proprio di tutti i popoli conservare la libertà anche con le armi. Se fossi subito trascinato assoggettato, non rischiererebbe né la mia fortuna e né la tua gloria e l'oblio seguirebbe il mio supplizio;

Ma t'importa molto che io sia salvo: infatti se mi avrai preservato incolume, sarò un eterno esempio di clemenza e i posteri si ricorderanno sempre di te. A tali parole Claudio attribuì il perdono a questo stesso alla coniuge e ai fratelli.
(By Maria D. )

Versione tratta da Tacito, Annales

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