Il saggio è libero dalle passioni che tormentano gli altri uomini

Cupiditas ullum malum habet maius quam quod ingrata est. Adice quod nemini eorum qui inre publica versantur tam iucundum est multos post se videre quam grave aliquem ante se....

Il desiderio non ha alcun male maggiore del fatto di essere ingrato. Aggiungi che a nessuno di coloro che sono riversati nello stato è piacevole vedere molti dopo di loro tanto quanto gravemente vedere qualcuno prima di loro. Ogni ambizione ha questo difetto: non guarda indietro.

Non soltanto l'ambizione è instabile, ma ogni desiderio. Ma quell'uomo sincero e puro, che lascia la curia il foro e ogni amministrazione dello stato per ritirarsi verso le cose più grandi, apprezza quelli tramite cui gli sia lecito fare ciò in modo sicuro e rende solo a questi un testimonio gratuito.

L'avarizia stolta dei mortali discerne il possedimento e la proprietà e non crede che qualsiasi cosa che è pubblica sia sua; ma quel saggio pensa che niente gli appartiene più di ciò di cui a lui è toccato in sorte insieme con il genere umano. Aggiungi ora che i grandi e i veri beni non si dividono così che capiti l'esiguo ai singoli: tutte le parti pervengono ad ognuno.

Gli uomini hanno da una distribuzione tanto quanto è garantito a testa; un banchetto e la pubblica distribuzione di carne al popolo e qualunque altra cosa si prende in mano si distribuisce tra le parti: ma questi beni indivisibili, la pace e la libertà, questi sono totalmente di tutti tanto quanto dei singoli.
(By Maria D. )

Versione da Seneca

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