L'aquila, la gatta e la femmina di cinghiale
Aquila in sublimi quercu nidum fecerat; feles in media caverna peperat; sus, nemoris cultrix, fetum ad imam quercum posuerat. Tum feles fortuitum contubernium...
Un'aquila aveva fatto il nido su un'alta quercia: una gatta aveva partorito al centro di una caverna: una femmina di cinghiale coltivatrice del bosco, aveva posto il feto in basso alla quercia.
Allora la gatta sovvertì così con l'inganno e con la scellerata malizia la comunanza fortuita. Salì sul nido dell'aquila e disse: "Si prepara per te la rovina, forse anche per me infelice: una femmina di cinghiale insidiosa ogni giorno scava la terra, perché desidera rovesciare la quercia e opprimere la nostra prole". Poi la gatta scese fino al nido della setosa femmina di cinghiale disse:
"I tuoi piccoli sono in grande pericolo: non appena ti sarai allontanata dalla tana, un'aquila rapirà i cuccioli". Dopo che gettò il timore sia sull'aquila che sulla femmina di cinghiale, la gatta si nascose nella sua sicura cavità, ma di notte cercava furtivamente il cibo.
Frattanto l'aquila e la femmina di cinghiale, dato che temevano il pericolo, non lasciavano mai il nido. E così furono consumate dal digiuno e la gatta con i suoi piccoli offrì abbondante cibo.
(By Maria D. )