Un aquilifero sprona i suoi commilitoni a resistere all'assalto dei nemici
Quae fugientes conspicatae neque suo adventu...
Quelli che evitavano quelle cose che osservavano (quelli che fuggivano) né poterono con il loro arrivo infondere a loro coraggio né queste stesse sostennero l'impeto dei nemici.
Pertanto qualsiasi aiuto veniva aggiunto, questo corrotto dal timore di coloro che fuggivano aumentava il terrore e il pericolo: infatti la ritirata era impedita dalla moltitudine dei nemici.
In questa battaglia essendo affetto l'aquilifero da una grave ferita e essendo abbandonato dalle forze, osservando i nostri cavalieri, disse: "Io da vivo ho difeso con grande diligenza per molti anni questa e ora morendo la restituisco con la stessa fiducia a Cesare." Vi prego, non commettete, ciò che non è accaduto precedentemente nell'esercito di Cesare, così da compiersi il disonore dell'arte militare, e riportatela incolume presso di lui". In seguito a tale avvenimento l'aquila fu preservata uccisi i centurioni della prima coorte eccetto il primo più importante.
(By Maria D. )