Il giudice onesto e i cento denari

Pauper agricola in parva casa haud procul a magna divitis.... Agellum tuum igitur servabis!»

Un povero contadino abitava in una piccola capanna non lontano da una grande villa di un ricco banchiere.

Il contadino possedeva un piccolo campo che coltivava con le proprie mani, il banchiere invece possedeva un grande latifondo che era coltivato da molti servi. Una volta il banchiere, uomo disonesto ed avido di ricchezza, occupò con la forza il poderetto del contadino per aumentare il suo possedimento. Allora il contadino, per recuperare il proprio campicello convocò in giudizio il banchiere, ma quello donò cento denari al giudice per accattivarsi la sua benevolenza, inoltre si preoccupò di mandare a chiamare molti testimoni che, corrotti con il denaro, testimoniarono al processo in suo favore.

Invece non c'era alcun testimone per il contadino, perché tutti i vicini temevano molto la potenza del banchiere. Dunque il povero contadino pregava il giudice con molte lacrime di non trascurare le offese dell'avversario ed attestare i suoi diritti.

Il giudice, uomo esperto ed integro, mostrò a tutti i soldi che aveva avuto in dono dal banchiere e rivoltosi al contadino disse: "non temere ti renderò giustizia! Lo stesso tuo avversario mi ha dato cento testimoni, per confermare la tua causa. Conserverai dunque il tuo campicello!"

Qui regola sulle proposizioni finali e completive volitive - Spiegazione video

Versione tratta da Aesopus Latinus

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