Fatiche e morte di Ercole

Hercules erat filius Iovis et Alcmenae. Cum adhuc infans erat, dracones duos magna vi necat, quos Iuno miserat; postea Leonem Nemaeum clavă sternit et pellem pro tegumento habet.

Hydram Lernaeam Typhōnis filiam cum capitibus novemad fontem Lernaeum interficit; Hydra magnam vim veneni habebat quo homines necabat; eius felle Hercules sagittas suas tingit.

Aprum Erymanthium occidit; sagittis interficit aves Stymphalides; Augeae regis stercus boum purgat et abluit aquis fluminis.

Sed funestum erat Herculis fatum: nam Deianira uxor, nefario consilio centauri Nessi, viro tunicam venenatam sanguine Hydrae Lernaeae mittit et virus mortiferum membra viri occupat.

Ercole era figlio di Giove e di Alcmena. Quando era ancora un neonato, uccide con grande forza due serpenti che aveva mandato Giunone: dopo abbatte il Leone di Nemea (lett Nemeo) con un bastone e porta (habet) la pelle come mantello.

Uccide l'Idra di Lerna figlia di Tifone con nove teste alla Fonte Lerna. L'Idra aveva una grande capacità di veleno con il quale uccideva gli uomini: Ercole con il veleno di quella impregna le sue frecce.

Con le frecce, uccide il cinghiale erimanteo, e uccide l'uccello stinfalide; ripulisce lo sterco dei buoi del Re Augia e purifica con acqua di fiume. Ma il destino di Ercole era funesto:

infatti la moglie Deianira su nefando consiglio del Centauro Nesso, (gli) manda una tunica avvelenata con il sangue dell'Idra di Lerna e la sostanza velenosa assale le membra dell'uomo.
(By Vogue)

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