Epitafio per i caduti in difesa dei Corinzi 77 e 78

[77] ἀλλὰ γὰρ οὐκ οἶδ᾽ ὅ τι δεῖ τοιαῦτα ὀλοφύρεσθαι: οὐ γὰρ ἐλανθάνομεν ἡμᾶς αὐτοὺς ὄντες θνητοί: ὥστε τί δεῖ, ἃ πάλαι προσεδοκῶμεν...

Ma non so perché si debba soffrire di fronte a queste circostanze. Infatti non ci era sfuggito come fossimo mortali:

allora per quale ragione addolorarci adesso a motivo di eventi che già da tempo attendevamo di subire o affliggerci così tanto per sciagure a noi connaturate, consapevoli che la morteaccomuna i peggiori e i migliori?

Essa infatti non disprezza i malvagi né resta ammirata di fronte ai buoni, ma si presenta a tutti allo stesso modo. E anche se coloro che fossero sfuggiti ai rischi della guerra potessero rimanere immortali per il resto del tempo, i vivi dovrebbero piangere i caduti per sempre.

Ma in realtà la natura è preda delle malattie e della vecchiaia, mentre il demone che ha avuto in sorte il nostro destino è ineluttabile

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