Epitaffio per i caduti ateniesi in difesa di Corinto

τίς γὰρ ἂν ἢ λόγος ἢ χρόνος ἢ ῥήτωρ ἱκανὸς γένοιτο μηνῦσαι τὴν τῶν ἐνθάδε κειμένων ἀνδρῶν ἀρετήν; μετὰ πλείστων γὰρ πόνων καὶ φανερωτάτων...

Quale discorso, quale lasso di tempo, quale oratore potrebbe adeguatamente mettere in luce il valore degli uomini che sono qui sepolti?

Uomini che resero libera la Grecia con infinite fatiche, celeberrime lotte e splendide battaglie e che dimostrarono la grande potenza della loro patria, dominando per 70 anni il mare e mantenendo concordi tra loro gli alleati, non ritenendo legittimo che il popolo servisse l'oligarchia, ma imponendo a tutti un regime di uguaglianza né rendendo stanchi gli alleati, ma rafforzando anche quelli, e presentando così forte la loro potenza che il Gran Re non aspirava più alle terre altrui, ma cedeva parte delle proprie e aveva timore per quella restante; in quel periodo di tempo poi non navigarono triremi dall'Asia né tra i Greci sorsero dominatori né alcuna città greca fu sottomessa dai barbari;

tanto equilibrio e tanto timore alimentava in tutti gli uomini la loro virtù! Per queste ragioni essi soli devono essere capi dei Greci e guida delle città.

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