Eufileto uccide Eratostene

ἐγὼ δ᾽ εἶπον ὅτι οὐκ ἐγώ σε ἀποκτενῶ,  ἀλλ᾽ ὁ τῆς πόλεως νόμος, ὃν σὺ παραβαίνων περὶ ἐλάττονος τῶν ἡδονῶν ἐποιήσω, καὶ μᾶλλον εἵλου...

Ma io dissi "Non io ti ucciderò, ma la legge della città, che tu, trasgredendola, hai tenuto in considerazione meno dei piaceri, e hai preferito compiere un simile reato verso mia moglie e verso i miei figli piuttosto che obbedire alle leggi ed essere onesto". Così, signori giudici, egli ebbe in sorte quel trattamento che le leggi impongono che abbiano in sorte coloro che compiono tali azioni, non dopo essere stato portato via dalla strada, né dopo essersi rifugiato sul focolare domestico, come costoro affermano;

come infatti avrebbe potuto, lui che nella camera essendo stato colpito cadde subito, e io bloccai le sue mani, e dentro c'erano tanti uomini che non poteva sfuggire, non avendo né metallo, né legno, né null'altro, [28] con cui avrebbe potuto difendersi da coloro che erano entrati?

Ma, signori giudici, credo che anche voi sappiate che coloro che compiono le azioni non giuste non ammettono che gli antagonisti dicano la verità,

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