I figli di Eracle furono tutelati da Atene (2)
δίκαιον δὲ νομίζοντες εἶναι, οὐ προτέρας ἔχθρας ὑπαρχούσης πρὸς Εὐρυσθέα, οὐδὲ κέρδους προκειμένου πλὴν δόξης ἀγαθῆς,
τοσοῦτον κίνδυνον ὑπὲρ αὐτῶν ἤραντο, τοὺς μὲν ἀδικουμένους ἐλεοῦντες, τοὺς δ’ ὑβρίζοντας μισοῦντες, καὶ τοὺς μὲν κωλύειν ἐπιχειροῦντες,...
TRADUZIONE libera
(Gli ateniesi) si assunsero un compito così rischioso, mossi da pietà per le vittime e da odio per gli oppressori; agli uni cercavano di impedire una violenza, e agli altri ritenevano giusto portare aiuto; erano convinti che fosse segno di libertà il non dover fare nulla contro la propria volontà, di giustizia il portare aiuto alle vittime di una violenza, e di coraggio il morire in battaglia, se era necessario, per questi due ideali.
Le due parti si erano così irrigidite sulle loro posizioni che gli uomini di Euristeo non tentavano nemmeno più di ottenere nulla con il consenso degli Ateniesi, e gli Ateniesi non avrebbero tollerato che neppure Euristeo in persona, presentandosi come supplice, portasse via i loro protetti. Schieratisi a battaglia, con la loro sola forza sconfissero l'esercito venuto da tutto il Peloponneso e salvarono la vita ai figli di Eracle, ma soprattutto, affrancandoli dalla paura, ne resero liberi anche gli animi;
e, affrontando quei rischi, coronarono con la vittoria quei giovani in riconoscimento della virtù del loro genitore. /Copyright skuolasprint.it 2019-2025 © Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale.
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