Orazione per la pace - Demostene (Versione greco)

Orazione per la pace Versione di greco di Demostene

Io vedo bene, o Ateniesi, che la situazione presente è molto difficile e complicata, non solo perché molto già abbiamo perduto per la nostra trascuratezza e nessun vantaggio ci può portare il pronunciare degli ornati discorsi su tale argomento;

ma anche perché neppure sulle altre questioni e nemmeno su un singolo punto siamo tutti d'accordo nel giudicare ciò che sia veramente utile: gli uni infatti pensano in un modo, gli altri in un altro. Mentre, poi, è già per natura molto difficile prendere una buona delibe- razione, voi, o Ateniesi, avete reso ciò molto più difficile ancora. Tutti gli altri uomini, infatti, sono soliti deliberare prima che gli avvenimenti precipitino; voi, invece, quando tutto è avvenuto. Ne deriva che sempre, per tutto il tempo che io ricordo, l'oratore che vi rinfaccia i vostri errori acquisti popolarità e dia l'impressione di ben parlare; ma gli avvenimenti e l'oggetto della vostra discussione vi sfuggono di mano. Tuttavia, sebbene le cose stiano a questo punto, io sono convinto (ed è per questa ferma convinzione che mi sono alzato a parlare) che se voi, smettendola con gli schiamazzi e i litigi, vorrete ascoltarmi attentamente, come si conviene a chi deve deliberare su affari di Stato di tanta importanza, mi sarà ancora possibile parlare e indicare una linea di condotta per cui la situazione presente potrà migliorare e potremo ricuperare quello che abbiamo perduto.

Il fatto di poter prevedere chiaramente tutto ciò meglio degli altri, non l'attribuirò, o Ateniesi, a una mia speciale abilità e non me ne farò un vanto; ma riconoscerò che io ho la cognizione esatta e il presentimento delle cose, solo per queste due ragioni che vi indicherò: prima di tutto per la mia buona fortuna, e vedo che essa domina su tutta l'abilità e la saggezza degli uomini; in secondo luogo, perché io considero gli avvenimenti e li giudico senza riguardo agli interessi personali; e nessuno certo potrà provare che io abbia fatto anche il più piccolo guadagno in relazione con la mia attività di uomo politico e di oratore. Il pubblico bene quindi mi si presenta esattamente, proprio come risulta dagli avvenimenti. Quando invece su uno dei due piatti di una bilancia, si ponga del denaro, questo fa inclinare la bilancia dalla sua parte e trascina con sé il giudizio, e chi ha ricevuto del danaro non può più ragionare rettamente e sanamente su alcuna cosa. Voi troverete dunque che, in vista di interessi particolari, ciascuno fu indotto a fare molte cose che non avrebbe voluto fare. Ed è questo precisamente che noi dobbiamo evitare, poiché è proprio qui il vero pericolo.

«E, per timore di questo, dirà qualcuno, dobbiamo dunque noi fare quanto gli altri ci impongono? E proprio tu ci dai di questi consigli?» No, davvero; e ne sono bene lontano. Ma io ritengo necessario comportarsi in modo da non compiere nulla che sia indegno di noi, da non provocare una guerra e dare a tutti l'impressione che noi ragioniamo saggiamente e diciamo sempre la verità. A coloro poi che pensano sia necessario esporsi con audacia ad ogni pericolo e non prevedono la guerra, voglio fare queste considerazioni (. .) poiché, non v'ha dubbio, riteniamo che la tranquillità che nasce dalla pace ci procuri maggiori beni che non la lotta continua. _________________

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