Lupi e capretti (1)
Il Greco di Campanini 1 pagina 288 numero 66
Εριφος ποτε δια το υστεριζειν απο της ποιμνης υπο λοκου κατεδιωκετο. Ως δε λαμβανεσθαι εμελλλε, ο εριφος τω λυκω ελεγε· ... εδεε γαρ με μακελλαριον οντα αυλητην μη μιμεεσθαι.
Una volta un capretto per essere in ritardo dal pastore veniva inseguito da un lupo. Poiché stava per raggiungerlo il capretto diceva al lupo:
"Già lo so, o lupo, che io sono il tuo pranzo, ma affinché non muoia inglorioso, suona l'aulo in modo che io balli". Il lupo acconsentiva e suonava per il capretto prima di ucciderlo. Ma veniva udito da un cane da caccia e subito veniva costretto a fuggire.
Il lupo prima di allontanarsi diceva al capretto: "Patisco cose giuste, infatti essendo un macellaio bisognava che io non suonassi (lett. rappresentassi) l'aulo.