Non si deve attendere la morte di un uomo per ritenerlo felice
Ει δη το τελος οραν δει και τοτε μακαριζειν εκαστον ουχ ως οντα μακαριον αλλ οτι προτερον ην, πως ουκ ατοπον, ... τουτο γαρ εοικεν αιτιω του μη γινεσθαι περι αυτας ληθην. (Aristotele)
Se dunque bisogna osservare la fine e allora proclamare felice ciascuno, non come essendo felice, ma perché lo era prima, come non è assurdo, se, quando è felice, non si dirà il vero contro di lui ciò che è presente (o: "la sua condizione attuale"), a causa del fatto che coloro che vivono non vogliono proclamare felici (gli uomini) a causa dei mutamenti, e a causa del fatto che hanno ritenuto la felicità qualcosa di stabile e per nulla facilmente mutevole, mentre le sorti spesso si rigirano ciclicamente attorno ai medesimi/agli stessi? ... (CONTINUA)