Ormai dunque, o consiglio, è evidente che (l'accusatore) è invidioso, poiché pur soffrendo (χράομαι e dativo) tale sventura, sono un cittadino migliore di costui. Infatti io credo, o consiglio, che le disgrazie del corpo si devono curare convenientemente con le occupazioni dell'anima. Se infatti avrò la mente allo stesso livello della mia sventura e trascorrerò il resto della mia vita (lett: l'altra (mia) vita), in che cosa differirò da questo (accusatore)? ...
LA TRADUZIONE CONTINUA QUI
E QUI
COMPLETA DI ANALISI GRAMMATICALE